Eventi 2023

FORLI’ NOVECENTO - Accordo per la Memoria

Progetto: Forlì Novecento
Gli archivi, i documenti, le fonti storiche

 

Da diversi anni la Fondazione Roberto Ruffilli si confronta con la memoria della Città e del territorio: una precisa esperienza, storica e tecnicamente aggiornata, nell’epoca del digitale, progressivamente cresciuta “lavorando” fondi e archivi tra loro anche molto diversi. Tali “giacimenti” rivelano momenti di una storia non circoscritta e provinciale, ma innestata in una più ampia prospettiva. Il lavoro di questi anni ha convalidato l’idea di una Forlì, Città del Novecento, protagonista sotto diversi aspetti di una più vasta Storia, nazionale e internazionale. L’ambizione è quella di poter contribuire a imprimere alla nostra città - sul piano culturale, e rispetto ad altre città che in Regione sono riuscite a definire una loro identità - una vocazione proprio sul piano della ricerca storico-archivistica, a partire dal Novecento. Ciò prevede naturalmente non solo il consenso, ma un patto condiviso dalla Fondazione Roberto Ruffilli con la Fondazione Cassa dei Risparmi, il Comune di Forlì, l’Archivio di Stato di Forlì, nonché la Regione Emilia-Romagna e la Soprintendenza regionale Archivi e Biblioteche: la creazione di un tavolo a più gambe, solido e stabile, in una dimensione pluriennale.

Negli ultimi trent’anni Forlì ha acquisito (in proprietà o in deposito) molti archivi e fondi di personalità: basti pensare all’unicum del fondo Dreyfus-Paulucci in Biblioteca Saffi, all’archivio Paulucci di Calboli in Archivio di Stato, comprendente documenti dall’Unità d’Italia al secondo dopoguerra, con particolare riguardo al fascismo, alla Società delle Nazioni e all’Istituto Luce, al fondo archivistico e bibliotecario Antonio Beltramelli, racchiudente capitoli di storia letteraria (in particolare per l’infanzia) nel primo Novecento, all’archivio di Diego Fabbri, che spazia dalla drammaturgia alla sceneggiatura cinematografica e televisiva, alla collezione d’arte lasciata dal concittadino mons.Terzo Natalini (dell’Archivio Segreto Vaticano), all’archivio Walter Ronchi sull’esperienza di “Pattuglia” e delle altre riviste giovanili tra 1939 e ’43, all’archivio infine di Manlio Morgagni, direttore dell’agenzia giornalistica Stefani nel Ventennio, che attende un suo riordino.

La Fondazione Roberto Ruffilli per la storia e la memoria.

La Fondazione Roberto Ruffilli col suo contributo ha reso possibile in anni recenti l’edizione di due libri come: Primo Novecento e Grande Guerra, il laboratorio forlivese, e: Romagna in trasformazione. Forlì e il forlivese dal dopoguerra al regime, 1919-1932. Volumi nei quali diversi studiosi e ricercatori hanno scandagliato la storia locale in relazione a quella nazionale e globale, scoprendo fonti, documenti ed illustrazioni, artistiche e fotografiche, inedite. E riuscendo ad affrontare temi e problemi storicamente scottanti e specifici in Romagna, come l’interventismo nel primo conflitto mondiale e l’affermazione del fascismo nel dopoguerra, secondo criteri non ideologici e di public history.

In parallelo a ciò era stato avviato, a partire dal 2015, un tentativo di acquisizione per donazione a favore del Comune di Forlì dell’immenso Archivio Paulucci di Calboli, depositato nel 1991 in Archivio di Stato di Forlì, stante la volontà in questo senso dei proprietari: l’ambasciatore Rinieri Paulucci di Calboli, scomparso nel 2011, e la vedova, c.ssa Simonetta Benaglia. Ora anche quella acquisizione è andata in porto.

Occorre anche ricordare come l’antica famiglia forlivese, ricordata da Dante nel XIV Canto del Purgatorio, abbia già beneficiato la Città d’origine nel corso del Novecento: con generose elargizioni, e con 7 sculture di Adolfo Wildt, 80 antiche legature di pregio, il fondo Dreyfus (con 587 libri e periodici in ogni lingua sull’argomento), un fondo bibliotecario di diecimila titoli, una cospicua raccolta di bandi della Repubblica Cispadana, nonché un fondo di cartoline tra Ottocento e Novecento.

In vista del centenario della morte di Fulcieri, 2019, il contributo della Fondazione Cassa dei Risparmi ha consentito di pubblicare un libro: Responsabilità e storia. I Paulucci di Calboli sulla scena del Novecento, in cui l’autore, Giovanni Tassani, ha compendiato gli studi che hanno permesso la “riemersione” dei Paulucci nella più recente storiografia.

Un altro archivio in donazione al Comune: i Paulucci de Calboli Ginnasi

In tempi recenti l’altro ramo familiare, separato dal primo da diversi secoli, i Paulucci de Calboli Ginnasi, ha manifestato il desiderio di cedere in donazione al Comune di Forlì il suo archivio storico, ricco di documenti a partire dal Quattrocento, fonte primaria di storia forlivese e della Chiesa del Concilio di Trento, comprendente carte di illustri personalità come i tre cardinali, uno dei quali, Fabrizio, segretario di Stato, per due volte non eletto Papa per veto austriaco, cui si deve il Palazzo di Largo de Calboli e quello della Missione, oggi sede della Provincia. Altre figure più recenti sono Luigi Vitaliano, che attraversò il periodo napoleonico e poi della restaurazione, e, nel Novecento, Gian Raniero, martire della Resistenza e autore d’una celebre lettera antologizzata in: Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana. La donazione di detto archivio, che dovrà essere riordinato, è in corso e comprende il suo trasferimento in Archivio di Stato di Forlì, accanto a quello dell’altro ramo Paulucci, con cui costituirà un insieme diversificato e al contempo complementare.

L’impegno in atto nel tempo della digitalizzazione.

In questi anni la Fondazione Roberto Ruffilli ha provveduto a ordinare diversi fondi e archivi, partecipando ai bandi della Regione Emilia-Romagna che intendono salvaguardare e valorizzare la memoria culturale, sociale e politica dei territori. Sono così stati riordinati:

  1. Roberto Ruffilli in Commissione Bozzi: estremi cronologici dell’Archivio (1 giugno 1983 - 25 febbraio 1988); consistenza dell’Archivio: 1,2 metri lineari (10 buste, 140 fascicoli); Fondo digitalizzato ospitato sul portale archivistico del Senato della Repubblica (https://patrimonio.archivio.senato.it/).

  2. Leonardo Melandri: estremi cronologici dell’Archivio (1955 - 2006); consistenza dell’Archivio: meno di 1 metro lineari (7 buste, 37 fascicoli); Fondo digitalizzato ospitato sul portale archivistico del Senato della Repubblica (https://www.cittadegliarchivi.it).

  3. Dario Sacchetti: estremi cronologici dell’Archivio (1949 - 1991); consistenza dell’Archivio: 4,5 metri lineari (21 buste); Fondo digitalizzato ospitato sul portale archivistico del Senato della Repubblica (https://www.cittadegliarchivi.it).

  4. Circolo Acli “Cittadino” di Forlì: estremi cronologici dell’Archivio (1971 - 2007); consistenza dell’Archivio: 5 metri lineari (16 buste, 509 fascicoli); Fondo digitalizzato ospitato sul portale archivistico del Senato della Repubblica (https://archivi.ibc.regione.emilia-romagna.it/ibc-cms/).

Come si può constatare i fondi permettono di avere informazioni su personalità, ambienti e momenti che hanno avuto diversa rilevanza in ambito nazionale o locale: dal tentativo di operare riforme istituzionali con la Commissione parlamentare presieduta dal senatore Aldo Bozzi e in cui operò Roberto Ruffilli; all’attività politica in particolare come consigliere regionale e senatore di Leonardo Melandri; all’attività di pianificazione economica in ambito provinciale di Dario Sacchetti, statistico presso la Camera di Commercio di Forlì; all’attività sociale e culturale per tre decenni svolta in Forlì da un circolo Acli che accompagnò all’impegno più generazioni di giovani.

Armando Ravaglioli, Walter Ronchi, Diego Fabbri

Il 25 gennaio del presente anno è stato presentato al Sindaco di Forlì uno schema di progetto triennale che propone da parte della Fondazione Roberto Ruffilli la collaborazione nei prossimi anni sulla digitalizzazione di alcuni Archivi di personalità forlivesi, da presentare insieme, e col concorso di altre istituzioni, ai concorsi della Regione, volti alla salvaguardia della memoria del Novecento.

Per l’anno 2022 il primo di tali archivi sarebbe quello di Armando Ravaglioli, fondatore delle riviste Guf di Forlì, catturato in Grecia e deportato in vari Lager tedeschi. L’archivio è attualmente nella sede della Fondazione Ruffilli in attesa di catalogazione e digitalizzazione, per essere poi donato al Comune di Forlì, anche al fine di porlo in relazione con l’archivio Walter Ronchi, acquisito nel 2003 ed inventariato a cura della Soprintendenza archivista regionale.

L’archivio Ronchi non ha avuto ancora un’opportuna valorizzazione a Forlì, nonostante iniziative col Comune di Roma e l’Università dell’Aquila nel 2010, di cui è testimonianza il libro, pubblicato dall’editore romano Palombi: Una generazione in fermento. Arte e vita a fine ventennio.

Il percorso

La catalogazione con Sebina non permette la visualizzazione degli oltre tremila documenti tra corrispondenza e copioni, di straordinaria importanza, che la digitalizzazione su opportune piattaforme renderebbe invece visibili a studiosi di tutto il mondo. Partire dall’archivio Ravaglioli consentirà di affrontare su un terreno “vergine” i criteri di nuova catalogazione digitale, cui in futuro occorrerà convertire gli archivi Ronchi e Fabbri. I tre archivi costituiscono un patrimonio importante per valutare modi, tempi e problematiche nel passaggio di una generazione dal fascismo alla ricostruzione democratica del paese.

I Due archivi Paolucci

Oltre al definitivo riordino di archivi come quello di Ravaglioli e di Ronchi, il Progetto Novecento mette in cantiere i due grandi archivi Paolucci. Qui si prevede un lavoro, fatto da giovani studiosi, della durata di 5 anni.

Per l’insieme del progetto si prevede la firma di un protocollo d’intesa tra Fondazione Ruffilli, Comune di Forlì e Fondazione cassa dei risparmi di Forlì che possa attivare a diverso titolo la collaborazione dell’Assessorato alla cultura della Regione Emilia Romagna, l’Archivio di stato e la Sovrintendenza Regionale.

  

1988 - 2023 ROBERTO RUFFILLI

XXXV ANNIVERSARIO DELL'ASSASSINIO DI ROBERTO RUFFILLI

 

16 aprile 2023

 

 

16.04.23invito web

16 aprile 2023

ore 9.30 - S. Messa, corso Diaz, 105

ore 10.30 - Deposizione della Corona e omaggio delle Autorità, corso Diaz, 116

ore 11.30 - incontro con la cittadinanza, Circolo Aurora - corso Garibaldi, 80

ROBERTO RUFFILLI E I PROBLEMI DEL NOSTRO TEMPO

Un incontro questo che la Fondazione Roberto Ruffilli intende dedicare alla memoria di Roberto Ruffilli in occasione dell’Anniversario della Sua morte.

E intendiamo ricordare non solo il martire, ma lo studioso della storia sociale e politica italiana, della sua evoluzione e complessità, attento a come la cultura e la politica seppero trovare una fondamentale intesa, chiara nei princîpi e nella stesura, nello scrivere la Carta Costituzionale.

Come vanno ancora oggi lette e studiate le sue pagine dedicate alla storia del movimento cattolico, alla presenza politica della Democrazia Cristiana di Romolo Murri, al Partito Popolare e alla Democrazia Cristiana del Dopoguerra.

Una storia e una cultura da studiare con grande attenzione proprio in questo momento storico e politico.

Come è indispensabile avvalersi degli importanti contributi di Roberto Ruffilli “storico” nel progetto Forlì-Novecento che il Comune di Forlì, la Fondazione della Cassa dei Risparmi di Forlì, la Fondazione Roberto Ruffilli con l’importante adesione della Regione Emilia-Romagna, hanno recentemente presentato alla Città. Progetto nato anche grazie alla determinante collaborazione dell’Assessore alla Cultura, dott. Mauro Felicori.

 

 

ENERGIA E AMBIENTE

DAL "CITTADINO ARBITRO" AL "CITTADINO SOSTENIBILE": MISURE, PROGETTI E IDEE PER USCIRE DALLA CRISI ENERGETICO-AMBIENTALE 

VINCENZO BALZANI E GIACOMO ZATTINI

venerdì 10 febbraio 2023 - ore 16.00 - Palazzo Romagnoli

Via Albicini, 12 - Forlì

Ci rendiamo conto che il rapporto fra la tutela dell’ambiente naturale e le continue e indiscriminate sollecitazioni ad uno sviluppo quantitativo e non qualitativo è la “questione” certamente primaria che le comunità nazionali e internazionali devono porsi.

Purtroppo su questo problema continua ad essere vivace il dibattito, ma gli opposti ragionamenti e le diverse soluzioni non portano da tempo a decisioni comuni e operative.

Una sorta di stallo fra le diverse ma anche contrapposte posizioni, da una parte gli ambientalisti-naturalisti e dall’altra i tutori non solo e non tanto di uno sviluppo, ma solo di un’indiscriminata crescita del prodotto e dell’utile che ne deriva. E, soprattutto, la politica, sembra sorda a questo problema, incapace di prospettare un futuro che si ponga seriamente il problema del rapporto fra tutela dell’ambiente e lo sviluppo (che è un concetto diverso dalla crescita) della comunità, nostra e degli altri paesi.

Fedele alla propria missione di “cura” intellettuale e morale del bene comune, nonché di riflessione costante verso le nuove potenziali forme di cittadinanza attiva per il domani, la Fondazione Roberto Ruffilli si è pertanto impegnata nell’organizzare un incontro pubblico con il competente ed appassionato sapere di un illustre scienziato di caratura internazionale, ma di natali romagnoli: il prof. Vincenzo Balzani, docente emerito dell’Università di Bologna, Accademico dei Lincei, Premio Unesco Mendeleev 2021 per le sue ricerche su chimica ed energia, che oltre 50 anni fa pubblicava fondamentali lavori sulla produzione dell’idrogeno a partire dall’acqua, utilizzando energia solare (piazzando uno dei capisaldi della riconversione alle energie pulite), e che oggi è impegnato nella divulgazione popolare dei risultati della ricerca in merito all’impatto del cosiddetto “antropocene” sul pianeta (e per corollario in prima linea nella battaglia alle fake news e al negazionismo climatico). Della tenace “battaglia dal basso” per iniziare a chiudere questo abisso tra il “dire” e il “fare”, ci porterà poi testimonianza Giacomo Zattini, delegato presso l’ultima Conferenza internazionale sul clima (COP27 di Sharm el-Sheik) e referente per la sezione forlivese del noto gruppo di attivismo giovanile FFF.