FORLI’ NOVECENTO - Accordo per la Memoria
Progetto: Forlì Novecento
Gli archivi, i documenti, le fonti storiche
Da diversi anni la Fondazione Roberto Ruffilli si confronta con la memoria della Città e del territorio: una precisa esperienza, storica e tecnicamente aggiornata, nell’epoca del digitale, progressivamente cresciuta “lavorando” fondi e archivi tra loro anche molto diversi. Tali “giacimenti” rivelano momenti di una storia non circoscritta e provinciale, ma innestata in una più ampia prospettiva. Il lavoro di questi anni ha convalidato l’idea di una Forlì, Città del Novecento, protagonista sotto diversi aspetti di una più vasta Storia, nazionale e internazionale. L’ambizione è quella di poter contribuire a imprimere alla nostra città - sul piano culturale, e rispetto ad altre città che in Regione sono riuscite a definire una loro identità - una vocazione proprio sul piano della ricerca storico-archivistica, a partire dal Novecento. Ciò prevede naturalmente non solo il consenso, ma un patto condiviso dalla Fondazione Roberto Ruffilli con la Fondazione Cassa dei Risparmi, il Comune di Forlì, l’Archivio di Stato di Forlì, nonché la Regione Emilia-Romagna e la Soprintendenza regionale Archivi e Biblioteche: la creazione di un tavolo a più gambe, solido e stabile, in una dimensione pluriennale.
Negli ultimi trent’anni Forlì ha acquisito (in proprietà o in deposito) molti archivi e fondi di personalità: basti pensare all’unicum del fondo Dreyfus-Paulucci in Biblioteca Saffi, all’archivio Paulucci di Calboli in Archivio di Stato, comprendente documenti dall’Unità d’Italia al secondo dopoguerra, con particolare riguardo al fascismo, alla Società delle Nazioni e all’Istituto Luce, al fondo archivistico e bibliotecario Antonio Beltramelli, racchiudente capitoli di storia letteraria (in particolare per l’infanzia) nel primo Novecento, all’archivio di Diego Fabbri, che spazia dalla drammaturgia alla sceneggiatura cinematografica e televisiva, alla collezione d’arte lasciata dal concittadino mons.Terzo Natalini (dell’Archivio Segreto Vaticano), all’archivio Walter Ronchi sull’esperienza di “Pattuglia” e delle altre riviste giovanili tra 1939 e ’43, all’archivio infine di Manlio Morgagni, direttore dell’agenzia giornalistica Stefani nel Ventennio, che attende un suo riordino.
La Fondazione Roberto Ruffilli per la storia e la memoria.
La Fondazione Roberto Ruffilli col suo contributo ha reso possibile in anni recenti l’edizione di due libri come: Primo Novecento e Grande Guerra, il laboratorio forlivese, e: Romagna in trasformazione. Forlì e il forlivese dal dopoguerra al regime, 1919-1932. Volumi nei quali diversi studiosi e ricercatori hanno scandagliato la storia locale in relazione a quella nazionale e globale, scoprendo fonti, documenti ed illustrazioni, artistiche e fotografiche, inedite. E riuscendo ad affrontare temi e problemi storicamente scottanti e specifici in Romagna, come l’interventismo nel primo conflitto mondiale e l’affermazione del fascismo nel dopoguerra, secondo criteri non ideologici e di public history.
In parallelo a ciò era stato avviato, a partire dal 2015, un tentativo di acquisizione per donazione a favore del Comune di Forlì dell’immenso Archivio Paulucci di Calboli, depositato nel 1991 in Archivio di Stato di Forlì, stante la volontà in questo senso dei proprietari: l’ambasciatore Rinieri Paulucci di Calboli, scomparso nel 2011, e la vedova, c.ssa Simonetta Benaglia. Ora anche quella acquisizione è andata in porto.
Occorre anche ricordare come l’antica famiglia forlivese, ricordata da Dante nel XIV Canto del Purgatorio, abbia già beneficiato la Città d’origine nel corso del Novecento: con generose elargizioni, e con 7 sculture di Adolfo Wildt, 80 antiche legature di pregio, il fondo Dreyfus (con 587 libri e periodici in ogni lingua sull’argomento), un fondo bibliotecario di diecimila titoli, una cospicua raccolta di bandi della Repubblica Cispadana, nonché un fondo di cartoline tra Ottocento e Novecento.
In vista del centenario della morte di Fulcieri, 2019, il contributo della Fondazione Cassa dei Risparmi ha consentito di pubblicare un libro: Responsabilità e storia. I Paulucci di Calboli sulla scena del Novecento, in cui l’autore, Giovanni Tassani, ha compendiato gli studi che hanno permesso la “riemersione” dei Paulucci nella più recente storiografia.
Un altro archivio in donazione al Comune: i Paulucci de Calboli Ginnasi
In tempi recenti l’altro ramo familiare, separato dal primo da diversi secoli, i Paulucci de Calboli Ginnasi, ha manifestato il desiderio di cedere in donazione al Comune di Forlì il suo archivio storico, ricco di documenti a partire dal Quattrocento, fonte primaria di storia forlivese e della Chiesa del Concilio di Trento, comprendente carte di illustri personalità come i tre cardinali, uno dei quali, Fabrizio, segretario di Stato, per due volte non eletto Papa per veto austriaco, cui si deve il Palazzo di Largo de Calboli e quello della Missione, oggi sede della Provincia. Altre figure più recenti sono Luigi Vitaliano, che attraversò il periodo napoleonico e poi della restaurazione, e, nel Novecento, Gian Raniero, martire della Resistenza e autore d’una celebre lettera antologizzata in: Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana. La donazione di detto archivio, che dovrà essere riordinato, è in corso e comprende il suo trasferimento in Archivio di Stato di Forlì, accanto a quello dell’altro ramo Paulucci, con cui costituirà un insieme diversificato e al contempo complementare.
L’impegno in atto nel tempo della digitalizzazione.
In questi anni la Fondazione Roberto Ruffilli ha provveduto a ordinare diversi fondi e archivi, partecipando ai bandi della Regione Emilia-Romagna che intendono salvaguardare e valorizzare la memoria culturale, sociale e politica dei territori. Sono così stati riordinati:
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Roberto Ruffilli in Commissione Bozzi: estremi cronologici dell’Archivio (1 giugno 1983 - 25 febbraio 1988); consistenza dell’Archivio: 1,2 metri lineari (10 buste, 140 fascicoli); Fondo digitalizzato ospitato sul portale archivistico del Senato della Repubblica (https://patrimonio.archivio.senato.it/).
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Leonardo Melandri: estremi cronologici dell’Archivio (1955 - 2006); consistenza dell’Archivio: meno di 1 metro lineari (7 buste, 37 fascicoli); Fondo digitalizzato ospitato sul portale archivistico del Senato della Repubblica (https://www.cittadegliarchivi.it).
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Dario Sacchetti: estremi cronologici dell’Archivio (1949 - 1991); consistenza dell’Archivio: 4,5 metri lineari (21 buste); Fondo digitalizzato ospitato sul portale archivistico del Senato della Repubblica (https://www.cittadegliarchivi.it).
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Circolo Acli “Cittadino” di Forlì: estremi cronologici dell’Archivio (1971 - 2007); consistenza dell’Archivio: 5 metri lineari (16 buste, 509 fascicoli); Fondo digitalizzato ospitato sul portale archivistico del Senato della Repubblica (https://archivi.ibc.regione.emilia-romagna.it/ibc-cms/).
Come si può constatare i fondi permettono di avere informazioni su personalità, ambienti e momenti che hanno avuto diversa rilevanza in ambito nazionale o locale: dal tentativo di operare riforme istituzionali con la Commissione parlamentare presieduta dal senatore Aldo Bozzi e in cui operò Roberto Ruffilli; all’attività politica in particolare come consigliere regionale e senatore di Leonardo Melandri; all’attività di pianificazione economica in ambito provinciale di Dario Sacchetti, statistico presso la Camera di Commercio di Forlì; all’attività sociale e culturale per tre decenni svolta in Forlì da un circolo Acli che accompagnò all’impegno più generazioni di giovani.
Armando Ravaglioli, Walter Ronchi, Diego Fabbri
Il 25 gennaio del presente anno è stato presentato al Sindaco di Forlì uno schema di progetto triennale che propone da parte della Fondazione Roberto Ruffilli la collaborazione nei prossimi anni sulla digitalizzazione di alcuni Archivi di personalità forlivesi, da presentare insieme, e col concorso di altre istituzioni, ai concorsi della Regione, volti alla salvaguardia della memoria del Novecento.
Per l’anno 2022 il primo di tali archivi sarebbe quello di Armando Ravaglioli, fondatore delle riviste Guf di Forlì, catturato in Grecia e deportato in vari Lager tedeschi. L’archivio è attualmente nella sede della Fondazione Ruffilli in attesa di catalogazione e digitalizzazione, per essere poi donato al Comune di Forlì, anche al fine di porlo in relazione con l’archivio Walter Ronchi, acquisito nel 2003 ed inventariato a cura della Soprintendenza archivista regionale.
L’archivio Ronchi non ha avuto ancora un’opportuna valorizzazione a Forlì, nonostante iniziative col Comune di Roma e l’Università dell’Aquila nel 2010, di cui è testimonianza il libro, pubblicato dall’editore romano Palombi: Una generazione in fermento. Arte e vita a fine ventennio.
Il percorso
La catalogazione con Sebina non permette la visualizzazione degli oltre tremila documenti tra corrispondenza e copioni, di straordinaria importanza, che la digitalizzazione su opportune piattaforme renderebbe invece visibili a studiosi di tutto il mondo. Partire dall’archivio Ravaglioli consentirà di affrontare su un terreno “vergine” i criteri di nuova catalogazione digitale, cui in futuro occorrerà convertire gli archivi Ronchi e Fabbri. I tre archivi costituiscono un patrimonio importante per valutare modi, tempi e problematiche nel passaggio di una generazione dal fascismo alla ricostruzione democratica del paese.
I Due archivi Paolucci
Oltre al definitivo riordino di archivi come quello di Ravaglioli e di Ronchi, il Progetto Novecento mette in cantiere i due grandi archivi Paolucci. Qui si prevede un lavoro, fatto da giovani studiosi, della durata di 5 anni.
Per l’insieme del progetto si prevede la firma di un protocollo d’intesa tra Fondazione Ruffilli, Comune di Forlì e Fondazione cassa dei risparmi di Forlì che possa attivare a diverso titolo la collaborazione dell’Assessorato alla cultura della Regione Emilia Romagna, l’Archivio di stato e la Sovrintendenza Regionale.